Il santuario della Madonna della Valle
Il santuario della Madonna (o Madonnina) della Valle risale al XV secolo ed è frutto di un ex voto fatto dai vernantini in occasione di un grave pericolo collettivo (forse un’epidemia di peste).
Opera del lavoro dei valligiani, è a croce greca con pavimento a mosaico in pietra e mura costruite a calce calda.
Ai primi anni dell’Ottocento risalgono sia le pitture e le decorazioni della cupola, sia le quattro statue in legno antico raffiguranti S. Giovanni Battista, S. Elisabetta, S. Zaccaria e S. Giuseppe.
All’interno del Santuario si possono vedere numerosi quadri “ex voto” in onore della Vergine per grazie ricevute dai valligiani nel corso dei secoli.
Entrando nella struttura, a destra, si può ammirare l’artistico trono della Vergine risalente alla fine del XVII secolo, esempio di splendido barocco piemontese.
La statua della Vergine, rivestita di un ricco manto d’argento tessuto a mano, è in legno; ha un peso complessivo di oltre 640 kg.
Secondo la tradizione, il trono fu portato a spalle da Torino, luogo in cui fu fabbricato, a Vernante, ove attualmente si trova, in circa 40 giorni di viaggio.
I portatori furono i Landra provenienti dal Vallone Secco (valle laterale rispetto alla Valle Grande di Palanfrè).
Il santuario è aperto tutti i giorni. Al suo interno si festeggia con particolare solennità la festa patronale del paese (festa dell’Assunta) il 14 e 15 agosto.
La chiesa parrocchiale di San Nicolao
La chiesa parrocchiale di Vernante è dedicata a San Nicolao.
É stata costruita nel 1200 e nel corso dei secoli è stata rimaneggiata seguendo i gusti delle varie epoche, fino a trasformarsi in stile barocco come si vede attualmente.
All’interno della chiesa sono presenti quattro altari, due cappelle e numerose pitture sacre.
Inoltre, due statue di spicco sono il Cristo Redentore ed il Sacro Cuore di gesù, entrambe dello scultore Aldo Pellegrino di Boves.
Il campanile, detto comunemente dai vernantesi “Ciuchè Rus” (campanile rosso), prese questo nome dall’intonaco di colore rosso e dalla parte superiore in mattoni sopraelevata nel 1700 quando fu ampliata la Chiesa Parrocchiale.
Chiese e cappelle nei dintorni di Vernante
Nelle frazioni e vallate che circondano Vernante si possono visitare altre chiese e cappelle : la chiesa di San Bartolomeo (frazione Folchi), la cappella di San Giacomo (frazione Palanfrè), la cappella di San Giovanni (vallone San Giovanni), la cappella di San Macario (situata lugo il sentiero Ruinas), la cappella della Madonna della Neve (frazione Ciastellar) e la cappella di Santa Lucia (vallone Santa Lucia).
Alle due estremità di Via Umberto I (la strada centrale del paese) troviamo invece due piloni votivi in onore di San Sebastiano (lato sud) e San Rocco (lato nord). Sono stati costruiti in ricordo delle cappelle dei rispettivi santi, entrambe risalenti al XVI secolo ed abbattute negli anni settanta in quanto pericolanti.
Fontane
Vernante è un Comune ricco di fontane, definite “le più prestigiose di tutta la vallata”.
Questo prestigio è dovuto soprattutto ai depositi di arenarie quarzitiche, dei quali la Valle Vermenagna è ricca, che permettono un ottimale filtraggio delle acque.Fra le fontane di Vernante spicca per particolarità e importanza Fontana Bleu, sita allo sbocco del vallon Secco, sul versante destro, a monte del Santuario della Madonnina.
L’acqua che sgorga da tal fontana è oligominerale (ha un basso contenuto di sali minerali).
E’ una fontana datata (sul frontale è impressa la data 1812);
A Fontana Bleu è legato un episodio storico che sfuma nella leggenda: il passaggio a Vernante di papa Pio VII. Un’altra fontana di Vernante, situata in un piccolo parco all’inizio della strada che conduce a Folchi, è la Fontana di Rocca Muller, con gettito regolare, la cui acqua ha all’incirca le stesse caratteristiche di quella di Fontana Bleu.Sulla sinistra del torrente Vermenagna, sono presenti le Fontane San Macario e Sassi. L’acqua di quest’ultima fonte ha una buona aliquota di solfati .La Fontana della Sposa si trova nella Valle Grande, in località tetti Ciastel (compresa nel Comune di Vernante). Alla fine della strada che attraversa il vallone, invece, vi è la Fontana di Palanfrè, con acque di ottima qualità.
La Tourusela
Il castello medievale di Vernante, noto come la “ Tourusela”, fu costruito tra il 1275 ed il 1280 dal conte Pietro Balbo di Tenda per proteggere l’importante via di comunicazione per il colle di Tenda e riscuotere le imposte.
La Turusela appartiene alla prima tipologia di castelli eretti nell’epoca feudale (fra il 1100 e il 1300), ossia ai castelli torrioni o castelli fortezze.
Il castello ha un unico torrione centrale a forma di esagono irregolare. Il mastio, all’epoca, possedeva, probabilmente, diversi piani a ballatoio, comunicanti fra loro tramite botole e scale a pioli, ed era circondato da mura munite di altre tre torri. Una galleria sotterranea, ora praticamente inaccessibile, collegava il castello con il torrente Vermenagna; il che permetteva il rifornimento d’acqua per i cavalli.
Nel corso degli anni sessanta la struttura è stata compromessa a causa dello sfruttamento di una cava di quarzite situata nelle immediate vicinanze. Si è dovuto quindi procedere all’abbattimento dell’alto torrione centrale (in parte ricostruito in seguito).
La Turusela dista 600 metri dall’abitato ed è facilmente raggiungibile da una strada panoramica; dalle sue mura è possibile ammirare Vernante e le montagne circostanti.
Per celebrare gli antichi fasti medievali di Vernante, a luglio, a partire dal 2015, si svolge ogni anno una festa intitolata proprio “La Tourusela” con figuranti in costume d’epoca, rievocazioni di battaglie e dimostrazioni di antichi mestieri.